Per la gente del posto, Olkhon è un luogo sacro: isola della gloria, "luogo del potere", dove si recano per riposarsi e guadagnare energie per nuove imprese.
Sull'isola, il monte Zhima e il promontorio Burkhan (anche detto "Roccia dello Sciamano") sono i principali punti sacri del lago Baikal. Il nome della montagna deriva dalla parola in lingua buriata "ezhen", che si traduce come "proprietario". Secondo una versione, i mongoli vivevano su Olkhon anche prima della comparsa dei buriati. Tra loro c'era il potente sciamano Nagray Boo. Quando iniziò il reinsediamento, lo sciamano chiese al dio supremo del cielo Tengrì di lasciarlo su Olkhon. Tengrì acconsentì e offrì allo sciamano questa montagna in modo che diventasse il suo palazzo.
Sul promontorio Burkhan si dice che viva il Maestro. Questi avrebbe un'intera catena montuosa di spiriti del lago Baikal sotto il suo comando, sarebbe sposato con la figlia del Cielo Orientale e la loro figlia sarebbe un'aquila. In onore del "proprietario di Olkhon" vengono organizzati speciali rituali con gli "obo": alberi ai quali sono legati nastri colorati e toppe, che esprimono desideri. Per gli antichi sciamani, si tratta anche di un'opportunità per esprimere la loro gratitudine agli dei.